Simbologia dei numeri: il SETTE
Torno a parlare di simbologia dei numeri.. qualche tempo fa c’eravamo fermati al 6, e abbiamo visto che il 6 esprime un concetto di sufficienza, di struttura umana che può (potenzialmente) evolvere.
Strano che ci siamo fermati al 6, visto che è il 7 che esprime un po’ meglio una idea di “arresto”. Personalmente lo associo all’idea di “piccola morte” (con tutti i riferimenti sessuali del caso… ! 😉 ). Vediamo perchè.
Guardando alla Qabbalah, ma anche alla forma grafica di questo numero, esso si associa all’idea di freccia, e quindi ai concetti di bersaglio, ferita, dare nel segno, morire (per rinascere).
Il numero 7 è la somma di 4 (i limiti della manifestazione-Terra) + 3 (la dinamica della vita), quindi potremmo dire che rappresenta delle tappe della vita: ogni tappa è “una piccola morte”, un punto d’arresto da cui ricominciare, una ferita che ci spinge a fermarci, a fare il punto della situazione, e poi riprendere il cammino.
Gli Indù ritenevano che il mondo fosse delimitato da 7 penisole, e che fosse necessario attraversare sette caverne (=tappe evolutive) per ricercare la verità. Nella mitologia scandinava erano adorate sette divinità ed i sacrifici agli dei erano composti sempre da sette vittime (altro che “piccola morte”…).
Il 7 è un arresto per ricominciare, come Dio si riposa il settimo giorno al termine dell’opera della creazione. Senza la pausa del 7 non siamo in grado di apprezzare cosa abbiamo fatto fino ad allora, ma se ci fermiamo troppo nel 7 non potremo mai accedere alla fase successiva.
Ecco dunque come “torna facile” spiegare tante cose che sono in numero di sette:
Il 7 come idea di tappe evolutive: le 7 note musicali (le intere durano al massimo 4/4, dove 4 è il limite!), sono sette i giorni della settimana, i 7 sacramenti, i 7 “Po” in medicina cinese. 7 sono anche le vertebre cervicali (vedi simbologia della colonna vertebrale)
Ma la tappa del 7 è anche un arresto temporaneo che rischia di durare troppo a lungo: i 7 peccati capitali, i 7 sentimenti in medicina cinese. Da notare che i sette sentimenti vengono anche detti “le 7 ferite”: ogni sentimento è parte della nostra vita, ma diventa patologico se ci fissiamo in esso, se non passiamo oltre.
Nella Bibbia, “settanta volte sette” è un numero associato alla parabola del servo senza pietà, di colui che non perdona e che invece dovrebbe perdonare per poter “passare oltre”. Dunque il perdono non è solo qualcosa che serve per alleviare di un peso il nostro prossimo, ma prima di tutto è perdonare se stessi, ovvero permettere a se stessi di “andare oltre”, di morire e rinascere, e così cominciare un’altra tappa della vita.
In ultimo, ricordo che in Medicina Cinese si parla dei “cicli del 7 e dell’ 8“, ovvero cicli di 7 anni per la donna e di 8 per l’uomo. Cercheremo di riprendere questo aspetto nell’articolo dedicato al numero 8.