Simbologia dei numeri: UNO, DUE, TRE
Parliamo degli aspetti simbolici dei numeri e cominciamo dal numero 1.
Alcuni collegamenti simbolici legati all’uno:
- L’origine, la divinità, unica e indivisibile, il principio di ogni cosa.
- La prima lettera dell’alfabeto: in origine era una testa di toro (cfr. simbologia divina delle corna), ruotata a destra nel greco “alfa”, ruotata ancora con le corna in basso a formare la lettera A. In ebraico è “aleph” e rappresenta l’origine divina
- La Genesi nella Bibbia comincia con “bet”, la seconda lettera (la creazione). Anche nella cosmogonia cinese non si comincia dall’ uno, ma dal 2 e dal 3. L’uno è in qualche modo sacro (ovvero anche “separato” dal resto dei numeri, visto che etimologicamente è “sacro” ciò che è separato)
- Per Euclide l’uno non era nè pari nè dispari, aveva solo la funzione di rendere pari/dispari gli altri numeri – E’ come se l’uno fosse un “motore immobile”.
- Per quanto la radice sanscrita della parola “uno” non sia chiara, praticamente in tutte le lingue esaminate la parola contiene la N come elemento caratterizzante. L’origine della lettera N è il disegno di un pesce, che è collegato all’idea di origine (la vita acquatica come origine di quella terrestre, Cristo stesso veniva rappresentato come pesce). Non solo, ma in ebraico il “nun”, che corrisponde alla enne, equivale al numero 50, che esprime una totalità (tanto che la parola “tutto” = “kol”, vale 50 secondo la ghematria). In pratica, anche un po’ un abbozzo di analisi etimologica andrebbe a rinforzare quest’idea che non solo si parla di origine, ma anche di totalità
Continuiamo con i numeri interi seguenti, il 2 e il 3.
In medicina cinese rappresentano lo yin (2) e lo yang (3), e sono anche i valori delle due facce delle monete dell’ I Ching. Lo yin è tutto ciò che è più femminile, profondo, oscuro, legato alla terra, viceversa lo yang. Nella cosmogonia, si dice che la separazione dello yin dallo yang è ciò che fa nascere la realtà dall’unità originaria.
La divisione in 2 è quindi la creazione della materia, in qualche modo. Leggendo le cosmogonie di vari popoli, molte di esse iniziano con una separazione in due o coinvolgono i concetti di Cielo (yang) e Terra (yin). Se 2 è la base della realtà, 2 è anche il modo in cui l’uomo interpreta la realtà, cioè la razionalità: il DIAlogo, la DIAlettica, sono tutte divisioni per due, tese a distinguere il giusto dallo sbagliato, il buono dal cattivo, ecc. Per chi crede in una realtà ultima priva di divisioni, la razionalità è in qualche modo un’illusione, il cosiddetto “velo di Maya”.
In Qabbalah il 2 è la lettera “bet”, origine della parola “beresit” = “in principio”, parole con cui comincia la Genesi. Il disegno della lettera originariamente era una casa aperta da un lato. La casa, il ricevente, il femminile, tutti simbolicamente collegati nel 2 che, da un lato è la divisione della creazione, dall’altro, nel mondo “creato” corrisponde alla terra, allo yin, al femminile. La parola beresit può anche essere composta da “bara” + “sit” = “crea” + “smette”.
Un appunto che mi sembra importante ricordare riguardo al 2 è l’albero del Bene e del Male: simbolo biblico per eccellenza della dualità, accettando la mela Eva e Adamo “decidono” – con un atto di volontà – di passare ad un mondo duale, dalla coscienza alla conoscenza. Il serpente (cfr simbologia del serpente) è proprio il mediatore di questa conoscenza.
La mela, frutto proibito, è anche allusivamente sessuale, forse perchè l’orgasmo è l’unico momento di accesso all’annullamento della dualità. La mela quindi come tentativo di possesso di un sapere che non si può “avere”, ma l’unico modo di averlo è “esserlo”.
La mela è un po’ il frutto per antonomasia, e in quanto frutto è il prodotto di una fecondazione vegetale, quindi è già, simbolicamente, una unità ricostituita. Inoltre sarà un caso ma la mela fa parte, dal punto di vista botanico, dei “falsi frutti”, ossia quelli in cui la polpa non è un ingrossamento dell’ovario della pianta, ma della parte chiamata ricettacolo.
Come detto già nel 2, il 3 corrisponde allo yang. Se l’uno è l’origine-dio-il tutto e il 2 è la Terra, il 3 è il Cielo, cioè il riflesso della divinità nel Creato. La creazione comincia con la divisione in 2 principi, yin e yang, ma la vita è movimento, e per muovere 2 elementi ne serve un terzo. Il 3 quindi rappresenta anche la vita.
In medicina cinese si dice che lo yang va verso l’alto e lo yin verso il basso, se le cose restassero così in tutta la realtà yin e yang si separerebbero e non “resterebbe nulla”. Negli esseri viventi però, i meridiani energetici si dice che portano lo yang in basso e lo yin in alto. Cioè la simbologia cinese conferma ciò che ci dice la fisica: l’universo tende ad un aumento dell’entropia, ma gli esseri viventi sono “entalpici”, cioè la vita tende a conservare una struttura e ad evitare il disfacimento. Questo sarebbe il 3, ovvero il meccanismo per cui la vita va “controcorente” (come direbbero i romanacci)
In Qabbalah il segno grafico che corrisponde al 3 è il “cammello”. Il cammello è colui che porta in serbo acqua attraverso il deserto: vive nel fuoco, conserva l’acqua. Ma a differenza di un cactus, il cammello si muove: simbolicamente rappresenta il percorso di vita dell’uomo, che cammina cammina trasportando dentro di sè una stilla del divino (l’acqua) senza saperlo, e come gli ebrei nel deserto soffre la sete, il desiderio per qualcosa che in realtà possiede già dentro di sè. Anche con il simbolo del cammello abbiamo questa contraddizione della vita dove l’uomo-cammello porta lo yin (acqua) attraverso lo yang (il deserto).
La trinità del Dio cristiano, la trimurti indiana, la triade capitolina dei Romani.. sottolineano che il 3 è in qualche modo percepito come un riflesso dell’Uno, o che il 3 è ciò che amministra la creazione o comunque il mondo esistente
Altre considerazioni sul 2 e sul 3 riguardano la sequenza dei meridiani in medicina cinese, ma è un tema che porterebbe a complicare la trattazione di questo post. D’altra parte, sempre in medicina cinese, tra le tante suddivisioni in 3 ci sono le 3 energie fondamentali dell’uomo: Yuan qi, Ying qi, Wei qi, che garantiscono la vita (3), scorrendo nei meridiani.
Mentre le 2 energie acquisite dall’esterno (Tian Qi e Gu Qi) appartengono appunto all’esistente, la casa (cfr simbologia del 2)