Chi Sono
Claudio Cardone
Sono medico agopuntore, neurobiologo, operatore TuiNa. Ho collaborato ad attività di ricerca scientifica in ambito neuroscientifico (Università “La Sapienza” di Roma) e bioinformatica (Epistematica, Roma). Sono docente di Medicina Cinese e massaggio TuiNa presso il Centro Id’O di Teramo, e su richiesta di scuole o gruppi indipendenti insegno in corsi e seminari in tutta Italia.
Mi sono formato in medicina cinese presso varie scuole e maestri in Italia e in Spagna (AMSA, ISMET, Heilpraktiker), seguo gli insegnamenti del maestro J.Yuen e della sua allieva A.C. Sterman, sono socio della Scuola Italiana di Agopuntura (SIdA) e dell’associazione Centro Id’O.
Ho anche formazione in Qi Gong (dal maestro J. Yuen), nutrizione e tecniche antropometriche (ASL Giulianova), microespressioni facciali (metodo Paul Ekman), espressione corporea (metodo Grotowsky), dissezione anatomica (presso la New York University), arti marziali (Tang Lang, Wing Chun, Silat).
Oltre a NominaOmina.org gestisco un altro blog su temi di comunicazione ed epistemologia.
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PERCHE’ NOMINAOMINA.ORG ?
Nomina Omina è il plurale di Nomen Omen, detto latino che significa “un nome, un presagio”. Dal punto di vista simbolico, l’associazione tra nome e percorso di vita individuale è transculturale. Nel panorama filosofico cinese, il nome personale è associato al “mandato”, ovvero a ciò a cui è stato destinato colui che porta quel nome.
Nella Qabbalah ebraica la comprensione del nome divino è associata alla comprensione di Tutto, ossia il tetragramma del nome divino nasconde la Verità. Possiamo credere che ogni nome, per estensione, sia simbolo di una realtà e di una storia, come piccola porzione di quel Tutto. Ogni vita, pertanto, sarebbe una narrazione che riflette il significato simbolico del nome che viene portato.
Pertanto ogni narrazione e ogni vita sarebbero una rappresentazione di una storia che risponde al SENSO della nostra vita, così come il mito intende “spiegare” presente, passato e futuro dell’uomo, ossia spiegare ciò che è “senza tempo”.
Possiamo spingerci oltre, e credere che qualunque nome, qualunque parola, sia una forma di creazione di una narrazione e, pertanto, della realtà che percepiamo. “Dabar” in ebraico vuole dire “parola” ma anche “cosa”. Alcune parole sono più “potenti” di altre (pensiamo all’idea degli incantesimi, o delle formule magiche.. o delle formule matematiche), alcune narrazioni sono più esemplificative di altre (pensiamo ai miti delle varie culture).
Possiamo credere in tutto questo, o no. Questo blog nasce da queste (ed altre) credenze. Buona lettura.