Postumi da COVID (SS)
In molte persone il Covid ha lasciato “strascichi”, ossia alterazioni funzionali e non, di difficile risoluzione e non solo a carico dell’apparato respiratorio (long covid). In alcune persone anche la proteina spike di derivazione vaccinale sembra aver dato sintomatologie simili. I sintomi che più spesso si riscontrano, per esperienza personale, sono:
- Affaticamento al minimo sforzo o comunque minor resistenza agli sforzi
- Tosse o patologie delle vie aeree superiori (riattivazione di sinusiti croniche, maggiori manifestazioni di allergie respiratorie..)
- patologie neurologiche: nevralgie, paresi/paralisi, neuropatie con dolore agli arti inferiori, brain fog
- problemi cardiovascolari: aritmie, palpitazioni, flebiti
- sintomi gastrointestinali: diarrea/stipsi, reflusso gastresofageo
- alterazioni del ciclo mestruale: dismenorrea, meno-metrorragie, alterazioni del ritmo
- riattivazione di herpes simplex o zoster
- più in generale, peggioramento o riattivazione di sintomi relativi a patologie croniche di cui il soggetto soffriva già in precedenza
In medicina cinese i virus, incluso il sars-cov2, possono assomigliare a patogeni tipo “freddo”, ossia come se l’organismo fosse stato colpito da un fattore climatico. Per eliminare il freddo, il corpo risponde producendo calore, che nella nostra patologia occidentale possiamo grossolanamente far corrispondere a tutto ciò che chiamiamo infiammazione, incluso l’aumento globale di temperatura del corpo, ossia la febbre.
Diversi virus, come quello del covid, come gli herpes ecc., hanno la capacità di “nascondersi” in distretti particolari del corpo per ripresentarsi in seguito o semplicemente lasciare delle tracce. In Medicina Cinese diremmo che si formano delle “latenze“: qualcosa che resta lì, in sordina, pronto a dare problemi, oppure che dà dei sintomi continui, non invalidanti ma fastidiosi.
Facciamo un parallelo con un meccanismo simile ma non di origine virale, che nella nostra medicina occidentale non c’entra niente ma in agopuntura sì: mettiamo il caso che abbiamo un trauma al ginocchio, per una caduta, e che per evitare che l’articolazione si gonfi e dia dolore applichiamo per lungo tempo del ghiaccio; abbiamo così del freddo, che tende ad andare in profondità, verso l’osso, in un distretto traumatizzato dove sono in corso dei fenomeni infiammatori (=calore). Ecco che, anche dopo che il dolore al ginocchio è passato, può capitare che come cambia il meteo il ginocchio torni a fare male, a farsi “sentire”: anche in questo caso, attraverso il freddo penetrato in profondità diciamo che si è creata una latenza, qualcosa che torna a darci fastidio, e non se ne va.
Come ci si libera di queste latenze?
In agopuntura ci sono diversi meccanismi che possono lavorare su questi aspetti, sul “tirar fuori” ed eliminare questi fastidiosi strascichi. Non c’è una formula magica, ma a seconda dei casi si può individuare quali punti, quale meridiano, quali meccanismi stimolare, affinchè il corpo ritrovi il suo equilibrio.
Come ho scritto anche altrove, non sono solito usare protocolli in agopuntura, quindi non scrivo il numero di sedute necessarie ad uno scopo: va fatta una valutazione e individuato il trattamento più appropriato, che di solito va eseguito con cadenza settimanale per alcune sessioni.
Finora ci sono stati ottimi risultati in quasi tutti i disturbi post covid, soprattutto riguardo le alterazioni del ciclo mestruale, le alterazioni cardiovascolari, l’affaticamento, la confusione mentale e le riattivazioni erpetiche.
Per gli addetti ai lavori: i trattamenti che sembrano funzionare meglio coinvolgono l’uso dei meridiani distinti (in primis quello di polmone); i meridiani qiao mai, soprattutto per le nevralgie e le riattivazioni erpetiche (in acuto valutare sempre anche zong jin); i punti xi di GB e PC per le alterazioni cardiovascolari. Come sempre è necessario comprendere il caso specifico e le sue criticità, considerando che spesso i disturbi che lamenta il paziente dopo il covid sono una esacerbazione o riattivazione di problemi pregressi.