Massaggi Cinesi e altre pratiche terapeutiche
Nel campo delle medicine alternative vi sono molte e valide tradizioni, tuttavia spesso non è chiaro il legame che c’è fra tutte le discipline energetiche, perché vengono presentate nella loro molteplicità: ciò accade spesso nel nostro mondo occidentale, abituato ad analizzare, separare, spezzettare il sapere e riconoscere le cose in base alla loro diversità. Perciò ci si può chiedere cos’è “meglio”?
L’omeopatia, l’agopuntura, lo shiatsu, il tui na, la medicina ayurvedica, lo yoga, il qi gong (ecc. ecc. )?
Se partiamo dal presupposto che vi siano almeno dei fondamenti validi nella maggior parte delle tradizioni terapeutiche che si sono tramandate per secoli (o per millenni), allora forse sarebbe utile spostarsi leggermente da questo punto di vista, basato sul confronto, e adottarne un altro, in cui si può accettare di porre un minimo di fiducia in almeno una di queste tradizioni e addentrarvisi, poiché il confronto (razionale) lo si fa solo dopo aver acquisito una certa conoscenza. In questa prospettiva si può scoprire lentamente che non è più molto rilevante “cosa si fa” ma “come lo si fa”, ovvero la qualità della pratica più che la tipologia. Può essere d’aiuto ricordare, ad esempio, che nelle arti marziali cinesi il termine utilizzato più recentemente e più filo-occidentale è Wu Shu, che sta per “arte marziale”, mentre il termine più diffuso e più antico è Kung Fu (o gong fu), che significa semplicemente “esercizio eseguito con abilità” e che, non a caso, i cinesi non associano esclusivamente all’arte marziale.
Alcuni canali preferenziali tra occidente e oriente hanno favorito qui da noi la diffusione di alcune discipline a discapito di altre, perciò spesso c’è una visione frammentata delle varie pratiche, che a volte si ascrivono ad una comune tradizione. Ad esempio, molti identificano la medicina cinese con l’agopuntura, ma essa comprende una folta tradizione di fitoterapia, dietetica, massaggio energetico (TuiNa), pratiche alchemico/meditative (Qi Gong).
Nel campo del massaggio, in particolare, in Italia è molto diffuso lo Shiatsu (di origine giapponese), ma non altrettanto il TuiNa, che è la disciplina da cui lo Shiatsu ha avuto origine, sviluppando successivamente una propria identità.
Il massaggio TuiNa adotta una grande varietà di tecniche, che comprendono movimenti di spinta, pressioni, frizioni, “rotolamenti”, “impastamenti”, percussioni, trazioni, ecc. Comprende, come lo Shiatsu, l’uso di pressioni su aree corporee e percorsi specifici (meridiani energetici), la stimolazione di punti selezionati sul corpo (punti di agopuntura) e l’uso di mobilizzazioni articolari per favorire il movimento dell’energia attraverso le articolazioni, che rappresentano alcune delle più importanti “cerniere” del corpo, cioè strutture che al contempo separano e collegano diverse parti dell’organismo e in cui è facile, perciò, assistere a dei fenomeni di blocco o di stasi dell’energia.
Spesso il TuiNa viene associato al trattamento di alcuni disturbi, quali quelli muscolo scheletrici, disturbi d’ansia ed emotività in generale, disturbi circolatori e alimentari. Scrivo questo perchè le persone chiedono spesso “a che cosa serve questo massaggio”. Anche se è doveroso fornire una risposta, in realtà questo è un approccio molto “occidentale”: le discipline energetiche, tra cui il Tui Na, non considerano un disturbo nella sua particolarità, ma lo inscrivono nel quadro più globale dell’equilibrio dell’organismo, andando ad individuare cos’è che non funziona nella “fisiologia energetica“.
Più in generale, un’azione terapeutica in medicina cinese è prima di tutto un percorso di autoguarigione per il paziente e il terapeuta non è che un aiuto in questo percorso. Perciò il primo passo è la “fiducia reciproca“: anche se nella realtà risulta difficile risolvere alcuni problemi (non lo dimentichiamo), dovremmo provare a non pensarci, a non dare importanza a quale sia il problema, ma alla nostra volontà di risolverlo. La medicina scientifica lo chiama “effetto placebo”, ponendolo in contrapposizione all’efficacia di un farmaco, ma in realtà esso è un grande alleato nell’azione terapeutica di tutte le medicine (nessuno può smentirlo): è l’immaginazione (Shen) che prende piede nella realtà ed è il terreno fertile su cui un corretto approccio terapeutico può trovare grandi risultati